4 de março de 2009

La tastiera di Drake

Oh Inghilterra! Terra del rock, del multiculturalismo, della guida a sinistra, delle unità di misura particolari, e appunto dei social benefits.
Io, immigrante, venuto dall’Italia, ero alquanto sbalordito.

Il gruppo aveva bisogno di una tastiera.
A dire il vero, pure di qualcuno per suonarla, ma andava bene anche la sola tastiera, poiché le nostre ambizioni per il suo uso erano molto ristrette – noi volevamo un suono molto semplice, lo-fi; cioè, perfino mia moglie – che tastierista non è – potrebbe suonarla, eventualmente.
Dunque mi sono messo a cercarla (la tastiera) un po’ dappertutto.

Belli furono i pomeriggi passati con Una e Beacon, violinista e bassista del gruppo, camminando per St James Street, di negozio in negozio, in cerca di una tastiera decente – cioè, non un giocatolo né una power-station di quelle da astronauti, a buon prezzo. Volevo una tastiera vintage, ma non volevo spendere molto, quindi l’idea era prendere una Casiotone degli anni 80.

Dopo un po’ di ricerche improduttive ho dovuto cambiare strategia, puntando su ebay.
Tra le altre c’era un’asta per una tastiera normale, di quelle degli anni 90, con tanto di demo songs ecc.
L’ho vinta, l’asta.
Per 10 carte.
Ecco, facile così.

Beh, ma lo sbronzanato qui non aveva visto che la spedizione non era prevista, quindi dovevo ritirare la merce a Malvern, paese vicino Birmingham, lontano quasi 400 km da Hove, dove abito io.
Mi era già successo in precedenza, quando mi serviva un monitor, di distribuire offerte in diverse aste e alla fine vincerne qualche in più del necessario… Ma delle altre tastiere che ho comprato in quest’occasione non ne parlo ora.

Già, pensa te, pagare 10 carte per una tastiera e tipo 70 per andare a prenderla…
Ovvio a dirsi, mi è venuto in mente che con 80 carte avrei potuto comprare qualcosa di meglio.
Dunque ho cominciato a pianificare il viaggio, cercando una data e un tragitto; e con gli occhi su Google Maps e National….co.uk ho notato due cose:
1 – Le opzioni di collegamento (trasporto pubblico) tra Hove e Malvern sono scarse e irregolari;
2 – Malvern si trova non tanto lontano da Tanworth-in Arden, paesino delle Midlands che ha dato al mondo il cantautore Nick Drake (e che oggi custodisce le sue spoglie).

Beh, nessuno mi pare contesti la nazionalità inglese di Drake, anche se lui, infatti, è nato in Asia, più precisamente in Birmania. Così come mi pare poco probabile che Italo Calvino sia considerato Cubano e non italiano. O possiamo andare anche oltre, parlando di John Fante, di cui l’italianità viene oggi conclamata da non pochi.
Invece non proprio tutti considerano italiani i tanti discendenti dei non pochissimi poveri emigranti che lasciarono l’Italia in cerca di una vita migliore in altri (e lontani) posti (Sudamerica nel caso dei miei nonni); discendenti questi che oggi fanno la chiamata emigrazione di ritorno, cioè lasciando il luogo di nascita per provare a vivere nel luogo di origine della famiglia.

Va bene, succede che ho deciso di concretizzare il sogno di conoscere il paese di Drake, di vedere la sua casa e la sua tomba, lì dietro la chiesa.
L’acquisto di uno strumento per il gruppo è diventato un viaggio all’insegna della contemplazione.